Nei dintorni...



Vela

Corsi: iniziazione, perfezionamento, navigazione costiera, crociere d'altura, itinerari turistici sottocosta
Windsurf
Corsi: iniziazione, perfezionamento
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Lezioni: sci e monosci
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Noleggi
Motoscafi, derive, cabinati a vela, surf, canoe
Ombrelloni, sdraio, doccia, servizio Bar
Transfer da a per l'Aeroporto di Palermo e Trapani

Numeri utili
Prefisso 0923

Municipio 621211
Ufficio turistico comunale 974300
Azienda provinciale del Turismo 972464
Vigili urbani 972160
Carabinieri 112 / 972346
Polizia 113
Guardia di Finanza 972230
Vigili del Fuoco 115
Pubblica assistenza 118
Guardia medica 972091
Pronto soccorso 809450
ACI Soccorso stradale 116
Soccorso in mare 28900
Delegazione di spiaggia 974371
Ufficio postale 972575
Banca Commerciale Italiana 972300
Banca Agricola Etnea 972333
Banco di Sicilia 972184

Come arrivare

Da Palermo c.a. 100 km
Da Trapani c.a 30 Km

In nave
Da Genova, Napoli, Cagliari, Tunisi a Palermo.

In treno
Da Palermo e Trapani.

in Autobus
- Linea Autoservizi Russo Palermo-S. Vito Lo Capo. (tel. 0924/31364 – 0924/31064)
- Linea Autoservizi Segesta Palermo-Trapani. (0923/21727 – 091/342525)
- Linea A.S.T. Trapani-S. Vito Lo Capo. (0923/21021 – 091/6208111 – 840 000323)

In auto
Percorrere l'autostrada A29 fino allo svincolo di Castellammare del Golfo. Uscire e seguire la statale 187 fino al bivio San Vito Lo Capo/Custonaci.
Seguire le indicazioni per San Vito Lo Capo-Riserva dello Zingaro.

In aereo
Da Roma, Milano, Cagliari, Lampedusa, Napoli, Pisa, Pantelleria, Torino, Bari, Venezia, Bologna, Firenze a Palermo.

 

  • Aeroporto Falcone Borsellino: autostrada A29 direzione Trapani/Mazara del Vallo quindi uscire a Castallammare del Golfo seguendo le indicazioni per San Vito Lo Capo e poi per la Riserva dello Zingaro;

- Aeroporto Falcone-Borsellino (PA): (tel. 091/7020111 – 800 541880)

  • Aeroporto di Birgi: strada provinciale Trapani/San Vito Lo Capo e seguire le indicazioni per la Riserva dello Zingaro.

- Aeroporto di Birgi (TP). (tel. 0923/843164 – 0923/841997)


FESTE ED EVENTI A San Vito Lo Capo

GUARDA GLI EVENTI A SAN VITO LO CAPO

Festa di San Giuseppe - 18 Marzo
Festa San Vito Italia - 29 Aprile/2 Maggio
Festa San Vito - 10/17 Giugno
Tempu ri capuna 19/21 Settembre ( www.tempuricapuna.it)
Cous Cous Fest - 23/29 Settembre (www.couscousfest.it)

Alcune info sui luoghi...
(testi tratti da wikipedia)

ERICE 
                       
Ben difesa su di un monte, con un panorama invidiabile, l’antica città di Erice è una meta da non perdere. Protetta da forti mura, si erge a 751 m di altezza sul livello del mare. È stata città fenicia e greca. La struttura interna ha forma labirintica; le case, molto vicine tra loro, dispongono di cortili interni curati e intimi. Erice ha due volti: quello solare e luminoso delle calde giornate estive, e quello delle giornate invernali quando, avvolta nelle nuvole, la cittadina sembra ricongiungersi alle sue radici mitiche e dona al viaggiatore la sensazione di essere giunto in un luogo fuori dal tempo e dalla realtà. L'atmosfera medievale, l'aria fresca, le pinete che la circondano, la tranquillità che vi regna e l'artigianato locale la rendono una delle mete privilegiate dai turisti. E

MOZIA

La piccola isola di Mozia, antica colonia fenicia fondata nell'VIII sec. a.C,è circondata dalle basse acque della Riserva Naturale Orientata dello Stagnone.
Un sentiero permette di effettuare il giro dell'isola e di scoprire i resti della città fenicia.
Un luogo perduto nel tempo, incantevole, ove è possibile ammirare, all’interno di un singolare Museo, splendidi mosaici in ciottoli bianchi e neri, e riscoprire il passato attraverso oggetti rinvenuti sull’isola stessa; studiare le ceramiche fenicio-puniche e ancora riscontrare la bellezza di diverse sculture di divinità, come la statuetta della Grande Madre o le testine di terracotta d'influenza greca.

RISERVA NATURALE DELLO ZINGARO

Riserva naturale dal 1981, lo Zingaro occupa 8 km di costa della penisola di San Vito Lo Capo. La vegetazione comprende alcune specie rare come la Palma Nana, simbolo della Riserva e più di 35 specie di uccelli, in particolare di rapaci.
Il paesaggio montuoso, ambito dagli appassionati di trekking per le diverse alture presenti e i numerosi percorsi da seguire, è ideale per chi vuole riscoprire la bellezza selvaggia della natura e la pace di un luogo raggiungibile soltanto a piedi.

ISOLE EGADI

Le tre isole principali dell’arcipelago – Favignana, Levanzo e Marettimo – sono circondate di meravigliosi fondali, ricchi di reperti del periodo Romano-Punico. La bellezza della fauna sottomarina e l’incantevole flora rendono le tre isole un patrimonio archeologico e naturale di inestimabile valore tanto da far istituire l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, la più estesa dell’Europa.

SEGESTA

Guy de Maupassant: “Sembra essere stato posto ai piedi della montagna da un uomo geniale che aveva avuto la rivelazione del punto unico in cui lo si doveva erigere”. In effetti il tempio di Segesta si innalza su di una collina solitaria in maniera imponente e maestosa. Il teatro greco, descritto in maniera così intuitiva da Maupassant, completa la bellezza della natura circostante e diventa ogni estate descrizione e canto di vita passata riproponendo le più belle e appassionate tragedie che già avvincevano i popoli dell’antichità.

San Vito Lo Capo si trova nell'estrema punta omonima dove si spiega la spiaggia di rara bellezza paragonabile a quelle Caraibiche. Il paese di tradizione marinare si è sviluppato intorno all'antica fortezza saracena, successivamente trasformata in Santuario dedicato a San Vito. Oggi l'attività principale è il turismo; San Vito Lo Capo per il suo clima , la spiaggia, il mare, le viuzze ornate di fiori, il pesce fresco, i profumi intensi ed i suoi panorami, offre al turista l'occasione per una vacanza indimenticabile.
Nasce alla fine del settecento, nel territorio demaniale ericino, alle falde di Monte Monaco, nella bianchissima baia posta tra Capo San Vito e Punta Solanto. Tracce dell'epoca paleolitica, mesolitica e neolitica si trovano nelle numerose cavità naturali, un tempo abitazioni, che si affacciano sul mare. Resta avvolta dal mistero l'esistenza di un'antica borgata, Conturrana, una rupe immensa a 500 passi dalla riva staccatasi dalla montagna. Qui, probabilmente intorno alla fine del IV sec. a.C., esistette un piccolo centro abitato.
Nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, antica fortezza saracena che nell'arco dei secoli ha subìto numerosi interventi edilizi. La prima costruzione, realizzata intorno al trecento, fu una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro. Secondo una tradizione accettata e riportata da tutti gli agiografi e cultori di storia siciliana, il giovane Vito (di origini presubilmente della Lucania), per sfuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano 303-304, e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, assieme al suo maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia, scappato via mare da Mazara, col favore dei venti approdo sulla costa del feudo della Punta, in territorio di Monte Erice, dagli antichi chiamato Capo Egitarso. Qui cominciò a predicare la parola di Dio tra la gente del luogo, in una borgata poco distante dalla spiaggia, chiamata Conturrana.
In nome di Dio guariva gli infermi, quanti fossero colpiti da rabbia o morsi da animali, o compromessi nella salute per un improvviso spavento, scacciava gli spiriti immondi. Ma, a dispetto dei numerosi miracoli operati, la sua opera fu coronata da scarso successo, e si concluse col castigo inflitto da Dio a Conturrana. La credenza popolare ritiene che il giovanetto S. Vito, martire al tempo di Diocleziano, sia stato in questo paese non benevolmente accolto, allorquando si era colà rifugiato, accompagnato dai precettori Modesto e Crescenzia.
L'inesorabile ira divina si era abbattuta sul paese, seppellendolo completamente sotto una frana, non appena i tre profughi avevano lasciato il centro abitato, dirigendosi verso il mare. Sempre secondo tradizione Santa Crescenzia, voltandosi a guardare la città che crollava, divenne pietra nello stesso punto dove adesso sorge la cappella, alla quale ancora oggi gli abitanti del luogo attribuiscono poteri magici. Per S. Vito, invece, seguì una breve dimora nell'Egitarso e, dopo un viaggio attraverso la Sicilia e la Basilicata, il martirio il 15 giugno del 299.

Col tempo crebbe la fama della chiesa e dei "miracoli" attribuiti al martire Vito e a Santa Crescenzia e così, per accogliere i numerosi fedeli che arrivavano in pellegrinaggio - e, soprattutto, per difenderli da ladri e banditi - l'originaria costruzione andò trasformandosi in una fortezza/alloggio. Tale realizzazione risale alla fine del quattrocento. Fin dall'inizio, il Santuario fu fatto centro ad una grande devozione e la fama dei miracoli che il Santo qui operava, varcava anche i confini della Sicilia, richiamando in ogni stagione numerosissimi pellegrini. Anche gli stessi corsari, nemici dichiarati della fede cattolica, avevano rispetto per il Santo e per il suo tempio.

Nel frattempo aumentavano i pericoli di incursioni di pirati barbareschi, così, lungo le coste dell'isola, cominciarono ad essere edificate numerose torri di avvistamento. Le torri principali di avvistamento erano tre, due sono ancora visibili e sono torre Scieri e torre Isolidda. La terza invece, torre Roccazzo, ubicata sul piano Soprano che si estende ad ovest del paese di San Vito (il luogo fu appositamente scelto perché l'unico atto a garantire la corrispondenza con le altre due torri), venne impietosamente demolita per far posto al semaforo militare nel 1935.
All'inizio del settecento iniziarono a comparire le prime case tutto intorno al Santuario. Alla fine dello stesso secolo, attorno alla chiesa esisteva già un piccolo nucleo di abitazioni. Nasceva così San Vito Lo Capo. Nell'arco dei secoli, la cittadina ha accolto esploratori, viaggiatori e persino commissari governativi che, mossi da curiosità, interessi culturali o militari, misero a punto meticolose ed interessanti descrizioni sulla geografia dei luoghi visitati.

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